Una città difficile. Oggi c'è il sole, il clima è sempre più mite, ho fatto una lunga passeggiata per cercare di entrare in sintonia con il posto, con la città. Gran parco di fianco alla casa in cui mi trovo. Mi sono diretto lì, nella speranza di trovarmi in un ambiente incontaminato, di imbattermi negli squirrels, gli scoiattoli, che a noi europei fanno sempre molta impressione, ci fanno sentire in un posto fatato. (Qui invece li disprezzano abbastanza perché distruggono i giardini davanti alle case e li considerano poco più che ratti. Un po' come se arrivasse un canadese in Italia e rimanesse estasiato di fronte ad una nutria)
Il parco di fianco a casa c'era, non era solo su Google maps. Era uno sterminato cimitero, circondato da una ringhiera di ferro nero. Dentro però si poteva fare una bella passeggiata. Tra le lapidi. Desolante come solo un cimitero con la neve che si scioglie può essere. Ho provato a salire in cima alla collina, giusto per continuare, per non demordere, per arrivare a vedere le cose dall'alto che, dicono, fa sempre bene. Tornanti con villette "deliziose", in pietra o marmo, perfette e perfettamente chiuse. Grossi SUV o BMW parcheggiati fuori, tutto così altero e ostile, esclusivo nel senso peggiore del termine. Qualche scoiattolo, sì, ma nascosto dietro alle ruote dei SUV.
Le persone ti salutano anche se non ti conoscono, così, per strada. Ma ovvio, quando non sei in centro incontri una persona ogni quaranta minuti, salutarla è il minimo!
L'altra sera siamo andati al cinema. Usciti (era l'una e mezza di notte) la mia amica ha proposto un giro al porto. "Non sarà pericoloso?" le ho chiesto, visto che avevo anche la macchina fotografica al collo. "No no, vedrai, non ci sarà nessuno di cui temere". Era vero, non c'era nessuno di cui temere. Non c'era proprio nessuno!
Ma non c'erano nemmeno automobili, barche, locali. Ringhiera, alcuni metri sotto si estendeva un lastrone di ghiaccio immenso, illuminato da lampioni gialli, racchiuso da lontane striscie di cemento. Quello era il porto.
Ragazzi non lamentiamoci più delle Cinque Terre, ok?
Sparuti taxi rallentavano passandoci affianco, sperando di averci come clienti; sembrava un puttantour al contrario.
Difficile trovare un'intesa con questo posto, che per ora rimane insensibile e muto.
DAG